Come scegliere l’asciugatrice: consumi e consigli per risparmiare

Asciugatrice - I consumi e come risparmiare

L’asciugatrice è un elettrodomestico indispensabile per asciugare grandi quantità di panni con un notevole risparmio di tempo. Nella scelta del modello giusto occorre prima di tutto distinguere le diverse tecnologie utilizzate per produrre il calore.

Nell’asciugatrice a condensazione, cioè con resistenza elettrica, il condensatore trasforma l’umidità in acqua che poi è raccolta in un contenitore estraibile. Si tratta di un elettrodomestico che non produce vapore e per questo motivo indicato anche per stanze non aerate. La sua struttura è abbastanza elementare, con una vasca, una resistenza elettrica e una ventola.

L’asciugatrice a pompa di calore, invece, monta un compressore che produce il calore necessario per l’asciugatura. Questo modello garantisce sicuramente prestazioni migliori e un maggiore risparmio elettrico. E’ costituita da una vasca, un circuito compressore con gas refrigerante e un motore.

Infine, si ricorda anche l’asciugatrice a gas, funzionante sia con metano che GPL, un’alternativa che permette l’utilizzo in contemporanea di altri elettrodomestici in quanto non grava sul contatore elettrico.

Le caratteristiche principali delle asciugatrici

Esternamente l’asciugatrice è molto simile a una comune lavatrice. Accanto al classico oblò frontale, vi sono anche le asciugatrici con carica dall’alto, molto comode nel caso di spazi ridotti. Sempre nell’ottica dell’ottimizzazione degli spazi, una valida soluzione è inoltre porre l’asciugatrice sopra la lavatrice, un modello impilabile che permette di avere in una sola colonna due elettrodomestici per il bucato.
La tipologia salva-spazio migliore è, però, sicuramente la lavatrice asciugatrice o lavasciuga, che racchiude in un unico elettrodomestico le funzionalità di due. Oltre a risolvere problemi di spazio, la lavasciuga consente di ottimizzare il consumo energetico, nonché di acqua e detersivo.

Asciugatrice: consumi e risparmio energetico

Per scegliere la migliore asciugatrice sul mercato è fondamentale conoscere le classi di efficienza energetica. La classe di efficienza energetica rappresenta il sistema di classificazione europeo degli elettrodomestici basato sul loro consumo medio annuo.
Dalla A+++ (massima efficienza energetica) alla G (efficienza energetica minima), sono 10 classi che fanno la differenza nella bolletta dell’energia elettrica a fine mese.

Il consumo di asciugatrice classe A è inferiore ai 3 kWh per ciclo, mentre il consumo di asciugatrice classe B o C attesta tra i 3 e i 5 kwh per ciclo di asciugature. A fronte di un utilizzo di circa 20 volte al mese, un’asciugatrice di classe A costa mediamente 150 euro all’anno di energia. La durata del ciclo di asciugatura può incidere notevolmente sul consumo dell’asciugatrice, per questo converrebbe scegliere un modello di ultima generazione che è in grado di misurare l’umidità residua interna e abbreviare o allungare il tempo del ciclo di asciugature. Inoltre, a seconda del proprio bucato e dei tessuti che si utilizzano più frequentemente, ci si può orientare verso modelli con programmi ad hoc per particolari tessuti e con capacità di carico diverse.

Consumi asciugatrice: ecco gli errori da evitare

Anche se abbiamo scelto un’asciugatrice a basso consumo, ci sono degli accorgimenti che è sempre bene seguire per evitare sorprese in termini di risultato finale. Oltre alla scelta del programma più indicato a seconda del tessuto, anche la temperatura giusta è molto importante. Quest’ultima, infatti, può influenzare il modo in cui i capi vengono asciugati ed è indispensabile nel caso si vogliano eliminare acari o peggio pidocchi dai tessuti.

Scegliendo una maggiore velocità di centrifugazione della lavatrice, i panni si asciugheranno più velocemente nell’asciugatrice, ottimizzando tempo e denaro.
Come tutti gli elettrodomestici di questo tipo, anche per l’asciugatrice è buona norma azionarla nella fascia oraria notturna o scegliere la partenza ritardata.

Un’altra importante fonte di risparmio proviene poi dalla scelta del gestore dell’energia elettrica: ad esempio Wekiwi ha ideato un sistema di Carica Mensile che permette ai propri utenti di tenere sempre sotto controllo i consumi scegliendo la taglia della propria carica affinché si adatti alle reali necessità quotidiane ed elimini una volta per tutte l’inconveniente delle bollette forfettarie.