Stufetta elettrica e consumi: come sceglierla per risparmiare sulla bolletta

Scegliere la stufa elettrica come sistema di riscaldamento può non essere vantaggioso in termini economici, ma vi sono situazioni in cui rappresenta la scelta ideale per ottenere il miglior comfort termico. Al contrario di qualche tempo fa, quando ne esisteva un’unica tipologia, oggi è possibile optare per stufe elettriche a basso consumo che assicurino consumi relativamente ridotti. Vediamo insieme quali sono le tipologie di stufetta elettrica in commercio e quale scegliere per risparmiare.

Stufa elettrica: tradizionale, alogena o al quarzo?

A lungo la stufa elettrica tradizionale ha dominato il mercato: il calore, in questa tipologia di stufette, viene trasmesso all’ambiente per convezione, i conduttori vengono percorsi da corrente, si scaldano e, di conseguenza, aumentano la temperatura dell’ambiente in cui sono posizionati.

Oggi, la sempre maggior attenzione al risparmio energetico ha però la strada a diverse nuove tipologie caratterizzate da consumi ridotti:

  • La stufa elettrica alogena
  • La stufa elettrica al quarzo
  • La stufa elettrica ad infrarossi

Nella stufa elettrica alogena il calore non viene generato attraverso delle resistenze elettriche ma mediante lampade alogene, che si differenziano da quelle tradizionali per il tipo di gas contenuto all’interno del bulbo che racchiude il filamento, generalmente iodio mescolato a xeno o krypton. Questo consente di far raggiungere al filamento temperature elevatissime, che possono raggiungere i 3000°C, e di non farlo evaporare troppo rapidamente. Il calore, al contrario delle stufe elettriche tradizionali, viene trasmesso soltanto in piccola parte per convezione ed in gran parte per irraggiamento consentendo minori consumi di energia elettrica perché non è più necessario riscaldare tutto il volume d’aria contenuto all’interno della stanza.

La stufa elettrica al quarzo si differenzia da quella alogena esclusivamente per il materiale con cui sono realizzate le lampade, il quarzo: questo fa sì che le lampade si scaldino leggermente più in fretta e i consumi siano di poco superiori a quelli dell’alogena.

La stufa elettrica ad infrarossi, invece, è costituita da una resistenza elettrica inserita all’interno di una componente realizzata in ceramica che, scaldandosi, irraggia il calore nella stanza attraverso radiazioni elettromagnetiche. Anche in questo caso, la maggior parte della trasmissione del calore avviene per irraggiamento e, di conseguenza, i consumi risultano più contenuti rispetto alla stufa elettrica tradizionale. Questa tipologia di stufa, insieme a quella alogena e al quarzo, può essere acquistata nella versione “oscillante” che permette di irradiare il calore in tutta la stanza.

Stufetta elettrica: alcuni consigli per risparmiare

La scelta della stufa elettrica presenta numerosi vantaggi in alcune situazioni specifiche. Grazie al fatto che si riscalda rapidamente, infatti, può restare accesa per poco tempo e costituire la soluzione ideale per luoghi di piccola metratura come il bagno e in quanto alternativa, nelle mezze stagioni, al riscaldamento principale.

Nella valutazione del costo di una stufa elettrica occorre considerare, oltre alla spesa di acquisto, anche i consumi. Le stufe elettriche tradizionali, essendo le più comuni, sono quelle che hanno il costo iniziale più vario: la spesa di acquisto ha un range variabile tra i 10 e 400 € a seconda delle dimensioni e della potenzialità. Quelle alogene e quelle al quarzo, anche perché garantiscono consumi inferiori, sono mediamente più costose e partono da un costo iniziale che si aggira attorno ai 30€. Le stufe ad infrarossi sono invece quelle generalmente più costose: ad esempio, le stufe che imitano la fiamma del caminetto hanno un prezzo attorno ai 100 euro.

Ragionando sui consumi, invece, considerando un ambiente di circa 20/25 mq, mentre il consumo elettrico di una stufa tradizionale si aggira attorno ai 2000 W/h quello di una stufa alogena, al quarzo o ad infrarossi è pari a circa 800 W/h. A fronte, dunque, di un costo iniziale leggermente superiore si avrà, nel lungo periodo, un notevole risparmio in bolletta.

Infine, anche la scelta del fornitore di energia elettrica incide in maniera considerevole sui costi. Ad esempio, un sistema di Carica Mensile come quello proposto da wewiki, permette di avere sempre sotto controllo i propri consumi affidandosi a tariffe chiare e trasparenti. Ogni cliente ha, infatti, la possibilità di scegliere la taglia della carica sulla base dei propri consumi effettivi e di modificarla a seconda delle proprie necessità liberandosi finalmente dallo spiacevole inconveniente delle bollette forfettarie.