Autoproduzione energia elettrica: come funziona

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Tra i processi green e sostenibili che si stanno diffondendo sempre di più presso le utenze private e quelle aziendali c’è l’autoproduzione di energia elettrica. Le ragioni del suo successo e della sua popolarità sono diverse, tra cui il fatto che molte più persone siano sensibili ai temi ecologici e che, insieme alle altre tecnologie verdi, consentano di risparmiare i costi, a fronte di un investimento iniziale importante. Ma i vantaggi, sul lungo periodo, non sono pochi. Oltre alle bollette meno care, con l’autoproduzione di energia elettrica si possono ottenere diversi aspetti positivi come:

– la diminuzione delle emissioni di gas serra

– una minore dipendenza dei territori dalle importazioni di energia

– un contributo maggiore alla transizione energetica.

Come produrre energia elettrica in proprio?

Se l’autoproduzione di energia elettrica funziona e il proprio impianto casalingo utilizza la luce nella rete domestica, si comprerà meno elettricità dal fornitore sul mercato, con conseguente beneficio per le proprie tasche.

È qui che entra in gioco il sistema di accumulo del fotovoltaico.

Basti considerare che, con i pannelli solari sul tetto, si possono far calare i costi per la corrente di circa il 30% e con le batterie per l’accumulo si può ottenere una sforbiciata delle spese fino all’80%. C’è anche chi è riuscito ad azzerare i costi della bolletta. Con l’accumulo domestico, infatti, si può usufruire dell’autoconsumo differito dal momento che si riesce a immagazzinare e a utilizzare il surplus di energia eccedente, prodotto in eccesso rispetto a quanto serve per il fabbisogno immediato della gestione domestica. L’energy storage consente di sfruttare il più possibile l’autoproduzione di energia elettrica usufruendo dell’energia fotovoltaica generata anche durante le ore notturne o se c’è cattivo tempo.

Cosa cambia nel 2024 per lo scambio sul posto?

Entro la fine di quest’anno sono previsti cambiamenti significativi per quanto riguarda lo scambio sul posto nell’ambito dell’autoproduzione di energia elettrica.

Lo scambio sul posto è un’opportunità concessa dallo Stato che consente all’energia prodotta da un impianto fotovoltaico di compensare i periodi in cui la produzione della corrente elettrica non è possibile, per esempio nei casi previsti in precedenza.

Con l’entrata in vigore del Decreto FER X, che punta a perseguire gli obiettivi in vista della decarbonizzazione fissata al 2030, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) sarà incaricata di regolare la graduale eliminazione del servizio di scambio sul posto gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per gli impianti fotovoltaici che ne usufruiscono.

Questa dismissione avrà inizio a partire dal 1° gennaio 2025. Rispetto all’uscita dal sistema attualmente in essere, la priorità di uscita l’avranno gli impianti con maggiore potenza e quelli entrati in funzione precedentemente avranno la priorità nell’uscire dal sistema.

Quali sono le macchine per produrre elettricità?

Esistono diverse tipologie di macchine utilizzate per l’autoproduzione di energia elettrica. Prima di vederle più in dettaglio, va detto che la scelta della tecnologia dipende da alcuni fattori tra cui:

– le risorse locali disponibili

– l’accessibilità

– l’impatto ambientale

– i costi.

Ogni impianto tecnologico per l’autoproduzione di energia elettrica, inoltre, sfrutta risorse differenti, per esempio:

– combustibili fossili

– energia nucleare

– energia eolica

– energia solare

– energia idrica

– calore geotermico

– energia delle maree.

Dunque tra le principali macchine che servono a produrre corrente elettrica figurano:

– generatori diesel

– turbine a gas

– centrali termoelettriche a carbone e a gas naturale

– centrali nucleari

– impianti idroelettrici

– sistemi di energia eolica, solare, geotermica e mareomotrice.

Come funziona l’autoconsumo?

L’autoconsumo legato all’autoproduzione di energia elettrica implica la capacità di utilizzare direttamente, sul posto–sia che si tratti di una casa, un ufficio o una fabbrica di produzione– l’energia elettrica generata da un impianto fotovoltaico o comunque da fonti rinnovabili (come pannelli solari e turbine eoliche) per soddisfare i propri bisogni sul fronte energetico.

Il meccanismo dell’autoconsumo prevede alcune fasi:

– produzione di energia attraverso fonti rinnovabili

– conversione in elettricità

– consumo diretto nell’edificio o l’impianto

– integrazione con la rete elettrica

– uso facoltativo di batterie di accumulo.

Utilizzare l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico sullo stesso sito di produzione significa contribuire attivamente alla transizione energetica e al progresso sostenibile del proprio Paese, dato che si favorisce l’efficienza energetica e viene incentivato lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

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