Il costo dell’energia elettrica non è unitario, ma è legato a un insieme di variabili che spaziano dall’orario del consumo di luce al tipo di contratto sottoscritto. Ovviamente dipendono anche dal tipo di operatore di energia elettrica che si è scelto. Capire a quanto ammonta e come si calcola è importante anche per limitare i consumi energetici e, di conseguenza, la spesa relativa.
A fine marzo 2024 l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha reso noto che nel 2024 un kilowattora costa circa 38 centesimi nel libero mercato e 33 per quanto riguarda il servizio tutelato, che però, come noto, finirà il 1° luglio 2024.
Guida alla lettura della bolletta tradizionale
Per quanto riguarda la bolletta della luce classica, quella che per anni probabilmente hai avuto tra le mani – prima dell’arrivo delle versioni elettroniche – tramite il mercato tutelato, ma anche per le bollette degli operatori del mercato libero, sappi che ci sono alcune voci molto importanti da conoscere. A ciascuna di esse, infatti, sono associate informazioni fondamentali che devi sapere per la tua gestione domestica.
Nel primo foglio della bolletta dovresti trovare:
– il POD (point of delivery, per la luce) e il PDR (punto di riconsegna, per il gas) che è un codice che serve a identificare la tua fornitura;
– nel caso del gas è presente anche il numero di matricola del contatore, associato alla fornitura individuale
Sempre nelle prime parti della bolletta sono indicati anche altri dettagli come:
– modalità di pagamento
– potenza impegnata e potenza disponibile
– tensione della fornitura
– importo complessivo da pagare, con le relative specifiche.
Come calcolare la spesa dell’energia elettrica
Nelle bollette tradizionali del mercato tutelato di luce e gas, la voce principale è la spesa per la materia energia o gas naturale, un fattore su cui si concentra la competizione dei vari operatori attivi sul mercato. La somma riportata comprende diversi elementi:
– l’acquisto dell’energia elettrica
– le perdite o dispersioni nelle reti di trasmissione
– i costi di commercializzazione
– i costi di vendita
– la spesa connessa alla regolazione dei costi di approvvigionamento.
Vanno inoltre considerate:
– le spese per il trasporto
– le spese per la gestione del contatore
– gli oneri di sistema che comprendono i costi generali per il funzionamento del sistema elettrico o del gas, tra cui:
- supporto alla ricerca di sistema
- eventuali bonus e agevolazioni per consumatori energetici
- iniziative di risparmio energetico
- incentivo per le fonti rinnovabili.
Poi ci sono le imposte:
l’IVA, calcolata sul totale della bolletta e può variare tra il 10% e il 22% a seconda dell’uso domestico o diverso
– l’accisa, applicata in base al consumo di energia o gas, con aliquote che possono variare in base alle soglie di consumo annuo
– l’addizionale regionale, stabilita dalle singole regioni, si applica solo al gas consumato.
Conoscere tutte le spese nel dettaglio consente leggere in modo corretto la bolletta e di capire cosa esattamente si sta pagando. La spesa non dipende mai solamente dai consumi, ma anche dalle fasce orarie (F1, F2, F3) previste dai contratti coi fornitori energetici.
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