Impianto fotovoltaico a terra: guida completa

impianto fotovoltaico a terra

L’energia solare è una soluzione sostenibile e pratica per chi cerca di raggiungere un alto grado di autonomia energetica sfruttando la luce solare. Quando si parla di impianti fotovoltaici, la prima immagine che viene in mente è quella dei pannelli solari montati sui tetti di abitazioni e edifici industriali. Tuttavia, esiste un’opzione meno conosciuta, l’impianto fotovoltaico a terra.

In questo caso i pannelli solari vengono installati direttamente sul terreno e offrono un’alternativa valida ai sistemi tradizionali montati sui tetti. Nonostante alcuni punti di forza – che analizzeremo successivamente in un paragrafo dedicato – le procedure burocratiche per l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra non sono state ancora snellite, il che rende più complesso il percorso verso un’adozione, facile e in tempi brevi, di questi sistemi rispetto a quelli installati sui tetti.

Impianto fotovoltaico a terra: cos’è e come si installa?

Gli impianti fotovoltaici a terra utilizzano pannelli solari montati direttamente sul suolo, sostenuti da strutture in alluminio o acciaio che li orientano verso il sole per massimizzare la captazione dei raggi solari. Le strutture di supporto dei pannelli possono variare in base alle esigenze e allo spazio disponibile: possono essere fissate su singoli pali o su doppie file di supporti, adattandosi così alle specifiche del terreno e alle esigenze di produzione energetica.

In base al decreto n. 17/2022 su limiti e requisiti per l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra, i pannelli solari a terra possono essere collocati in alcune aree, al fine di ridurre l’impatto sul contesto naturale circostante. 

 

  • In quelle agricole, è consentito solo se la zona è situata entro un raggio di 300 metri da aree industriali, artigianali o commerciali.
  • Per quel che concerne stabilimenti industriali o impianti produttivi, si può procedere solo all’interno dei loro confini.
  • Nelle aree vicine alla rete autostradale i pannelli fotovoltaici di un impianto a terra possono essere posizionati in prossimità delle autostrade, purché non si trovino a più di 150 metri di distanza dalla rete autostradale.

Vantaggi degli impianti fotovoltaici a terra

Gli aspetti per cui converrebbe un impianto solare a terra sono diversi. Solo per citarne alcuni:

– il costo dell’installazione
– i risparmi energetici previsti, con abbassamento delle emissioni di CO2
– l’accesso agli incentivi
– la dimensione dell’impianto
– le condizioni del contesto circostante. 

Tra i vantaggi di un impianto fotovoltaico a terra c’è anche un altro aspetto da valutare, quello cioè di una maggiore indipendenza energetica, permettendo ai proprietari di produrre autonomamente la propria energia. Di recente, si è sviluppata una soluzione innovativa che combina la produzione di energia con l’agricoltura, nota come agrivoltaico. Si tratta di una tecnica che permette di integrare impianti fotovoltaici su terreni agricoli senza compromettere l’uso del suolo per la coltivazione. In questo modo, si crea un sistema sinergico in cui la produzione agricola e la generazione di energia rinnovabile coesistono, ottimizzando l’utilizzo delle risorse disponibili.

Costi e incentivi per l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra

È difficile fornire una stima esatta e universale dei costi finali legati alla progettazione dell’impianto del fotovoltaico a terra. In generale, per applicazioni industriali, un impianto di dimensioni standard può raggiungere una potenza di 1 MW, con connessione alla rete trifase di media tensione, e comportare un costo iniziale che potrebbe aggirarsi attorno agli 800.000 euro. Relativamente alla manutenzione di un impianto fotovoltaico a terra, la spesa annua può superare i 10.000 euro.

Gli incentivi per un impianto di questo genere sono meno accessibili rispetto a quelli disponibili per gli impianti tradizionali installati sui tetti degli edifici. Sebbene esista la possibilità di ottenere alcune agevolazioni, specialmente se il sistema viene installato in aree agricole, le condizioni necessarie sono piuttosto rigide, soprattutto per quel che riguarda le dimensioni e le caratteristiche richieste agli impianti. È uno dei motivi per cui, attualmente, viene ritenuto più interessante oltre che vantaggioso installare un sistema fotovoltaico, ove possibile, sui tetti di abitazioni e stabilimenti industriali. 

Normative per l’installazione dell’impianto fotovoltaico a terra

Per quanto riguarda le normative di un impianto fotovoltaico a terra per quest’ultimo, a differenza degli impianti fotovoltaici sui tetti, non sono previste procedure semplificate per l’installazione. Il Decreto-legge n. 17/2022, noto anche come Decreto bollette, che ha reso più semplici le installazioni degli impianti domestici con potenza compresa tra 50 kW e 200 kW, non include gli impianti fotovoltaici a terra, principalmente per il loro significativo impatto ambientale e per il consumo di suolo. 

Anche nel caso del fotovoltaico a terra per aziende, pertanto, ci sono diverse limitazioni da considerare. 

  • A causa dell’esclusione dal Decreto bollette, le possibilità di accedere a incentivi statali per gli impianti a terra sono ridotte. 
  • Data la loro dimensione e l’impattante occupazione di suolo, questa tipologia di sistemi deve essere installata in aree specificamente designate, spesso soggette a restrizioni normative rigide.
  • Esistono, infine, regolamenti che stabiliscono distanze minime dai confini di proprietà e dalle strade per la posa dei pannelli fotovoltaici a terra, per contenere l’impatto visivo e ridurre quello sul fronte ambientale. Non è semplice, inoltre, ottenere le autorizzazioni necessarie. 

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