Sul finire del 2022, presso il Consiglio dell’Unione Europea sull’energia, è stato raggiunto l’accordo politico sul tetto al prezzo del gas – il cosiddetto price cap sul gas. L’intesa è stata raggiunta a maggioranza qualificata: voto favorevole anche della Germania che, dopo un iniziale rifiuto e lunghe trattative, ha dato la sua approvazione alla misura proposta da Italia, Spagna e Francia con altri dodici Paesi. Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti. Dal 15 febbraio il price cap sul gas scatterà al superamento dei 180 euro a megawattora per tre giorni con un differenziale rispetto al prezzo del Gnl di 35 euro per tre giorni.
Cos’è il price cap sul gas e come funziona
Al momento i Paesi europei pagano alla Russia 10 milioni di euro di energia ogni ora per petrolio, gas e carbone. Il price cap sul gas intenderebbe essere una sorta di sanzione con cui rispondere alla Russia che, ormai da diverso tempo, sta usando l’energia come un’arma. Price cap sul gas: che significato avrebbe, nella pratica? Questo strumento intenderebbe mettere un limite massimo al prezzo di acquisto del gas russo. Gli operatori europei, dunque, non potrebbero più comprare questa materia prima oltre una determinata cifra. Ecco perché l’intesa sul price cap prevede un elemento dinamico riferito al prezzo medio del Gnl: ciò è stato pensato per tutelare l’appeal del mercato
energetico continentale ed evitare che gli operatori si rivolgano ai Paesi asiatici per le forniture.
Il consiglio Ue ha stabilito anche che le società energetiche dei vari Stati dovranno effettuare acquisti comuni per almeno il 15% degli stoccaggi.
Come viene fissato il prezzo del gas
Entro l’1 novembre 2023 la Commissione Europea si riunirà per revisionare il price cap sul gas e decidere se estendere la misura. L’accordo sul tetto comunitario al prezzo del gas russo è stato raggiunto poco prima di Natale 2022 tra i 27 Stati Membri dell’Unione europea. Price cap sul gas: come funziona? Come anticipato, il meccanismo, che entrerà in vigore a partire dal 15 febbraio, scatterà a 180 euro a megawattora al Title Transfert Facility di Amsterdam, Borsa delle materie prime assunta come riferimento dal mercato energetico europeo, con uno spread del metano di 35 euro rispetto al prezzo medio globale del Gnl. In realtà il tetto è dinamico. È stato fatto questo esempio: se il Gnl è superiore ai 145 euro, ad esempio 170 (con il Ttf a 250 euro a megawattora), il tetto sarà a 205 euro (170+35). Anche se il Gnl scende sotto i 145 euro, il tetto resta comunque a 180 euro. E, una volta attivato, sarà applicato “per almeno 20 giorni”. Se la soglia “dinamica” del tetto scenderà sotto i 180 euro, sarà automaticamente disattivato.
Vantaggi e svantaggi del price cap sul gas
Spesso si citano insieme price cap gas e Draghi: il provvedimento, infatti, era stato caldeggiato e sollecitato in sede europea nei mesi passati dall’ex premier italiano. Il tetto massimo al prezzo del gas presenta una serie di vantaggi e svantaggi. La misura serve a ridurre i prezzi del gas e limitare la volatilità e l’impatto della manipolazione dei prezzi da parte della Russia. Potrebbe rappresentare
un primo passo verso una riforma strutturale del mercato dell’energia. Tuttavia, secondo gli esperti l’applicazione del price cap non sarà facile e non sarà immediata l’accettazione da parte del mercato. Allo stesso tempo, adottando una simile misura bisogna stare attenti a una possibile contrazione dei flussi di gas verso l’Europa e all’eventuale dirottamento verso altri Paesi. Prima di votare a favore della misura, la Germania – insieme ad altri Paesi con spazio fiscale maggiore come l’Olanda – si dichiarava non interessata poiché temeva di più le implicazioni sulla sicurezza degli stock. Con il price cap sul gas, infatti, il tema della sicurezza delle infrastrutture per l’approvvigionamento del gas resta problematico.
Di veri effetti del price cap sul gas, nella vita quotidiana, potrebbero non vedersi nell’immediato. I costi delle bollette non diminuiranno (attualmente il prezzo del gas metano stabilito dall’ARERA per il mercato di tutela è pari a 0,975849 €/Smc e varia ogni mese). Anzi, è previsto un nuovo aumento già a gennaio 2023. Solo un taglio dei consumi potrà aiutare a calmierare i prezzi e a cancellare la dipendenza dell’approvvigionamento del gas dalla Russia. Ma altrettanto importante è la scelta del fornitore da parte dei consumatori.
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