A incasso, a una o due porte, tradizionale o smart, il frigorifero è il re degli elettrodomestici in cucina: occupa uno spazio fondamentale nelle nostre case e resta acceso 24 ore su 24. Quanto consuma un frigorifero in media? La risposta dipende da diversi fattori che vedremo tra poco e che devono essere tutti oggetto di un’attenta valutazione. I consumi di questo apparecchio sono comunque alti rispetto ad altri elettrodomestici. In generale, il suo impatto sui costi della bolletta è elevato: può incidere fino al 15%-20% del totale. Una volta compreso quanto consuma un frigorifero, resta da capire quali accorgimenti bisogna adottare per risparmiare sul suo stesso consumo e, in generale, su quello dell’energia elettrica.
I consumi dei frigoriferi sono molto diminuiti negli anni, contribuendo a un notevole risparmio energetico per ogni famiglia. Dal 2012 è possibile vendere esclusivamente, e quindi acquistare, elettrodomestici con classe di efficienza energetica più performante. Per cui, quando ti domandi quanto consuma un frigorifero, considera innanzitutto che i moderni apparecchi di classe energetica alta sono più efficienti. È stato calcolato che arrivano a consumare fino al 50% di energia in meno rispetto a quelli con bassa efficienza energetica. Hai mai sentito parlare, poi, di misuratori di consumo elettrico? Sono strumenti che, se utilizzati, aiutano a capire precisamente quanti watt consuma un frigorifero: sono simili a delle prese elettriche e sono capaci di rilevare, in tempo reale, la potenza, il tempo di funzionamento, il consumo energetico e altri parametri.
Il mio frigo consuma troppo? Ecco i valori medi giornalieri
Ci sono diversi aspetti da considerare per capire quanto consuma un frigorifero in media. Uno dei primi fattori è l’appartenenza dell’apparecchio a una determinata classe energetica. I consumi variano in base a una scala che va dalla G, la meno efficiente, di colore rosso, alla A, la più efficiente, di colore verde scuro. Oltre alla classe energetica e all’età dell’elettrodomestico, gli altri elementi da cui dipendono i consumi elettrici di un frigorifero sono le dimensioni e la capienza (maggiori sono questi due elementi, più consuma), la capacità di raffreddamento (in modo da evitare inutili dispersioni di calore per ottimizzare i consumi senza cali di prestazioni), la posizione (lontano da fonti di calore e dal muro, per evitare perdite di efficienza) e la temperatura interna (mantenerla costante è fondamentale per non compromettere l’efficienza del frigorifero anche in presenza di condizioni climatiche esterne variabili).
Cosa significa questo consumo in termini di costi?
Rispetto ad altri elettrodomestici un frigo, teoricamente, è sempre connesso all’elettricità. Per cui, quanto consuma un frigorifero al giorno? Si stima che in genere una potenza compresa tra i 100 e i 300 Watt si traduca in un consumo di circa 100-240 Watt all’ora. Quanti kw consuma un frigorifero in base alla classe energetica di appartenenza? E quanto consuma in euro? Le classi A e B consumano dai 300 ai 400 kWh all’anno con una spesa che varia dai 60 euro agli 80 euro all’anno. La classe G è la meno efficiente a livello energetico con consumi che possono sfiorare anche gli 800 kWh per una spesa annua di 150-200 euro.
Quanto consuma un frigorifero classe F? In questa fascia rientrano modelli che possono arrivare a consumare fino a 700 kWh l’anno, per una spesa complessiva superiore ai 100 euro. Va fatta, però, una precisazione. Il frigorifero, in realtà, non resta acceso di continuo, o meglio: si attiva solo quando serve per ridurre la temperatura interna, quindi nel calcolo del consumo medio del frigorifero va considerata una durata di funzionamento di circa 8-10 ore al giorno. Se prendiamo come esempio un apparecchio con una potenza di 150W, otteniamo un consumo medio giornaliero di 1-2 kWh.
Come ridurre i consumi frigo?
Se ti preoccupano i rincari dell’energia elettrica e stai facendo i conti su quanto consuma il frigorifero che hai in casa e quanto puoi risparmiare, un primo passo è quello di adottare buone pratiche nel quotidiano ed evitare piccoli sbagli. Il frigo deve trovarsi a una distanza di circa 20 centimetri dalle pareti, permettendo una sufficiente aerazione, lontano dalle fonti di calore, quindi, da forno e termosifoni. Non vanno inseriti i cibi ancora caldi che riscaldano l’ambiente interno, con maggiore consumo di kw, e causano la formazione della brina.
Lo sportello andrebbe aperto e chiuso con rapidità. Il frigo non andrebbe mai eccessivamente riempito, ma nemmeno lasciato vuoto: anche quando vai via per qualche giorno e non lo stacchi, in attesa di acquistare alimenti freschi puoi riporre delle bottiglie di acqua che, grazie alla loro capacità termica, permettono di mantenere bassa la temperatura interna. A ogni ripiano la sua temperatura: la parte centrale dell’apparecchio dovrebbe essere dedicata ai cibi che richiedono una conservazione a temperatura vicina ai 5°C. Il cassetto per frutta e verdura ha una temperatura di 6-7°C, quello di carne e pesce va da 0 e 1°C. Tienilo pulito – usando semplici ed ecologiche soluzioni come acqua e bicarbonato o acqua e aceto bianco – e provvedi periodicamente alla sua manutenzione.
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