È dall’autunno del 2022 che si parla costantemente di razionamento dell’energia elettrica. Il problema si è posto con il perdurare del conflitto russo-ucraino, nei territori storicamente più ricchi di gasdotti e fornitori di materie prime dei Paesi europei. La situazione ha comportato non solo problemi per il reperimento di risorse, ma anche un innalzamento di prezzi dei servizi energetici, aggravato dal caro-vita.
Nell’Unione Europea si era pensato anche di arrivare a misure di razionamento dell’energia elettrica da definire per i vari Stati membro. In realtà , grazie a un mix di scelte politiche, dinamiche di mercato e variazioni climatiche, l’Ue ha scongiurato il peggio. Tuttavia, anche se l’inverno 2023 è stato affrontato senza ricorrere a interventi drastici relativi, per esempio, a netti tagli dei consumi, non si può dire che si sia completamente fuori pericolo.
Come funziona il razionamento dell’energia elettrica in Italia?
Rispetto alle questioni legate all’Ue e al razionamento dell’energia elettrica, può essere opportuno fare presente che l’Italia si mostra come un Paese virtuoso dal punto di vista di alcune innovazioni già introdotte da tempo. Lo Stivale, infatti, è stato il primo Paese europeo a introdurre su larga scala i dispositivi noti come smart meter elettrici per i clienti finali in bassa tensione, dispositivi che dal 2001 hanno sostituito i contatori tradizionali. Allo stato attuale, è il primo al mondo – secondo quanto indica anche Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) – tuttora il primo Paese al mondo per numero di smart meter di energia elettrica in servizio, che avrebbero superato i 35 milioni di unità .
Relativamente all’eventualità di un razionamento dell’energia elettrica in Italia va anche aggiunto che, in base a un recente report della Commissione europea, il sistema tricolore di smart metering è risultato il più efficiente in Europa. Questo, indubbiamente, aiuta in termini di risparmi dei consumi e impatti minori sull’ambiente. Gli apparecchi smart metering permettono di effettuare la lettura dei consumi da remoto e gestire autonomamente i contatori di elettricità , acqua e gas.  I vantaggi sono evidenti, sia per quanto riguarda l’ottimizzazione dei tempi sia per quel che concerne minori spese non essendo legati a un intervento tecnico sul posto.
Piano di razionamento dell’energia elettrica UE: le misure adottate
Resta indubbio che, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’Unione Europea si trovi a far fronte a una crisi energetica non paragonabile a situazioni pregresse. Nell’autunno 2022 i responsabili dell’Ue si erano riuniti per cercare di capire se stanziare un razionamento dell’energia elettrica e da quando. La riduzione della domanda di energia fa calare i prezzi e rende gli Stati membri meno dipendenti dalle importazioni, dunque meno vulnerabili di fronte ai cambiamenti geopolitici della scacchiera mondiale e più ecologici e sostenibili nel rispetto di clima e ambiente. I Paesi dell’Unione si sono accordati per varare meccanismi di correzione di mercato per contenere l’impennata dei prezzi del gas.
Al di là di provvedimenti in merito all’energia elettrica razionata, sono state date anche indicazioni su comportamenti più virtuosi da adottare anche nelle abitazioni per affrontare crisi e incertezza. È stato ribadito che, per esempio, installare sistemi di controllo intelligente e termostati digitali consente risparmi fino al 15% del consumo energetico domestico. Basterebbe abbassare il termostato di 1°C per destinare il 7% dell’energia usata per il riscaldamento per altri servizi e funzioni. Se si adopera una caldaia impostata in modo smart, si possono tagliare almeno cento euro all’anno dalle spese casalinghe.
Da quando sono state introdotte le misure di razionamento?
Poco prima di Natale 2022, i ministri dell’Energia dell’Unione Europea hanno messo a punto un programma di razionamento dell’energia elettrica. O, per meglio dire, hanno trovato un accordo politico su un regolamento del Consiglio che istituisce un meccanismo di correzione del mercato per proteggere i cittadini e l’economia da prezzi eccessivamente elevati. Come anticipato, il regolamento puntava a limitare gli episodi di prezzi eccessivi del gas nell’UE che non rispecchiavano i prezzi del mercato globale, un sicuro approvvigionamento energetico e cercando di mantenere stabili i mercati finanziari.
Il meccanismo è stato applicato a partire dal 15 febbraio 2023. L’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER), insieme alla Commissione Europea e all’ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati), sta monitorando costantemente la situazione. È stato previsto che il meccanismo di correzione del mercato – stanziato ai fini del razionamento dell’energia – venga sospeso se si registra un incremento nella domanda di gas del 15% in un mese o del 10% nel corso di due mesi consecutivi, così come se le importazioni di GNL (Gas Naturale Liquefatto) diminuiscono significativamente o se il volume delle operazioni in derivati TTF (Title Transfer Facility) diminuisce in modo significativo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È stato infine stabilito che il regolamento ha un carattere temporaneo e sarà applicato per un anno.
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