Le energie pulite rappresentano una soluzione sostenibile per soddisfare il fabbisogno energetico globale senza compromettere l’ambiente. Con l’espressione energia pulita ci si riferisce a tutte le forme energetiche che non emettono sostanze dannose o gas serra, contribuendo così a ridurre l’inquinamento atmosferico e a contrastare i cambiamenti climatici.
Le tecnologie pulite, pertanto, includono non solo le fonti rinnovabili, come il sole e il vento, ma anche altre soluzioni avanzate che, pur non essendo rinnovabili, limitano fortemente l’impatto ambientale e promuovono uno sviluppo energetico più responsabile e rispettoso dell’ambiente.
Quali sono le fonti principali
Le principali energie pulite sono 7.
- L’energia solare viene raccolta tramite pannelli fotovoltaici, utilizzabili sia in ambito domestico che per grandi edifici.
- L’energia eolica sfrutta l’energia cinetica del vento. Le pale eoliche possono generare fino a 40 GWh di energia, sufficienti a soddisfare i bisogni energetici di circa 15.000 persone.
- L’energia geotermica è prodotta dal calore terrestre a grandi profondità ed è utilizzata per generare elettricità e per il riscaldamento.
- L’energia da biomasse deriva dalla combustione di materiali organici come residui agricoli, rifiuti urbani, piante e scarti animali. Il calore prodotto viene convertito in energia elettrica.
- L’energia idroelettrica, basata sulla trasformazione dell’energia potenziale dell’acqua in energia cinetica, utilizza turbine e alternatori per produrre elettricità in modo sostenibile.
- L’energia marina sfrutta le risorse dei mari e degli oceani, come il moto ondoso, le maree e le correnti, per produrre energia elettrica.
- L’energia da idrogeno verde, quest’ultimo prodotto attraverso l’elettrolisi dell’acqua alimentata da fonti rinnovabili, può essere utilizzata per generare energia senza emissioni di CO2.
Differenza con le energie rinnovabili
Spesso si fa riferimento alle energie pulite come sinonimo delle energie rinnovabili e viceversa, ma i due concetti sono distinti e presentano qualche tratto di differenza.
Le energie pulite si riferiscono a fonti di energia che non generano emissioni significative di sostanze inquinanti o gas serra durante la loro produzione o utilizzo. Tra queste, come si è visto nel paragrafo precedente, si trovano fonti come l’energia solare, l’energia eolica, l’idroelettrica e l’energia geotermica, che utilizzano risorse naturali che non si esauriscono. Queste tecnologie, oltre a rispettare l’ambiente, offrono un’alternativa sostenibile ai combustibili fossili, contribuendo a ridurre l’impatto negativo sull’atmosfera.
Le energie rinnovabili, invece, sono fonti di energia che si rigenerano naturalmente nel tempo, come il sole, il vento, l’acqua e il calore della terra. A differenza dei combustibili fossili, queste fonti non sono finite e offrono la possibilità di produrre energia in modo continuativo senza il rischio di esaurimento. Non tutte le energie rinnovabili sono pulite: ad esempio, la combustione di biomasse, pur essendo una fonte rinnovabile, può generare delle emissioni.
Mentre le energie pulite si concentrano principalmente sulla riduzione delle emissioni, le energie rinnovabili riguardano invece la disponibilità infinita della fonte energetica. Ideale sarebbe utilizzare fonti rinnovabili che siano anche pulite, come l’energia solare o l’energia eolica, per garantire un impatto minimo sull’ambiente.
Quali sono le energie non pulite
Le energie non pulite, a differenza di quelle pulite e delle rinnovabili, si distinguono per la loro natura esauribile: una volta consumate, non possono essere rigenerate in tempi compatibili con le necessità energetiche attuali. Questa caratteristica, unita al loro elevato impatto ambientale, rende sempre più urgente e necessario un cambiamento nel modo di produrre energia. Ancora adesso l’energia mondiale viene prodotta in larga parte da combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale. Sebbene queste risorse abbiano garantito per decenni un approvvigionamento stabile, presentano limiti significativi. Da un lato, le riserve sono finite, e molti giacimenti sono ormai esauriti. Dall’altro, il loro utilizzo genera conseguenze negative su più fronti.
La combustione dei combustibili fossili, da cui si ricavano le forme di energia non pulita, è una delle principali cause del riscaldamento globale, a causa delle grandi quantità di gas serra rilasciate nell’atmosfera, come anidride carbonica, metano e monossido di carbonio. Inoltre, le attività estrattive necessarie per ottenere queste risorse provocano danni rilevanti agli ecosistemi terrestri e marini, peggiorando l’inquinamento del suolo e delle acque e richiedendo investimenti molto elevati. Oltre agli aspetti ambientali, l’impiego di fonti non rinnovabili crea squilibri su scala globale: i Paesi ricchi di riserve naturali traggono vantaggi significativi, mentre quelli che ne sono privi dipendono dalle importazioni, spesso a costi elevati, aumentando le disuguaglianze tra nazioni. La transizione verso le energie pulite, dunque, è sempre più una necessità a livello ambientale, economico e sociale.
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