Quando si parla di inquinamento luminoso si fa riferimento a un’alterazione della quantità della luce di notte nell’ambiente esterno. Ma c’è anche un’altra caratteristica che contraddistingue il fenomeno: questa alterazione è provocata dall’immissione di luce artificiale, quindi è opera dell’essere umano. La causa principale dell’inquinamento luminoso sono gli impianti di illuminazione esterna non a norma, ovvero che disperdono luce in direzioni in cui non essa non è utile. Praticamente si calcola che tutti gli europei e circa l’80% della popolazione mondiale si trova oggi a vivere in zone con questo problema che ha delle ripercussioni significative sulla salute delle persone.
Che cosa si intende con l’inquinamento luminoso?
L’espressione inquinamento luminoso, dunque, indica l’illuminazione delle aree urbane e industriali che ostacola la visione nitida di luna e stelle nel cielo, alla notte, e inevitabilmente interferisce con i ritmi circadiani sonno-veglia degli esseri viventi. Già nel 2016 un gruppo di astronomi aveva spiegato che la Via Lattea era diventata ormai invisibile a più di un terzo degli esseri umani. Per capire che cos’è l’inquinamento luminoso e a che cosa porta, basti pensare anche a questo. In base a una ricerca effettuata da alcuni scienziati guidati dal fisico Christopher Kyba, presso il German Research Center for Geoscience, il cielo notturno, per effetto di questo fenomeno, diventa più luminoso ogni anno che passa del 10% in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Continuando di questo passo, tra vent’anni riusciremo a scorgere meno della metà delle stelle che scorgiamo attualmente.
Quali sono le cause dell’inquinamento luminoso?
Da che cosa è provocato l’inquinamento luminoso? I fattori da cui ha origine sono diversi, per la maggior parte legati all’utilizzo non efficiente e non privo di sprechi dell’illuminazione artificiale. Ecco alcuni dei motivi per cui il fenomeno ha origine:
- l’installazione di luci pubbliche troppo luminose o non ben direzionate, soprattutto se pensiamo a lampade a scarica ad alta intensità senza adeguati sistemi di schermatura;
- l’illuminazione eccessiva o non progettata in modo corretto nelle aree residenziali e commerciali;
- l’uso di apparecchi di illuminazione inefficienti che emettono più luce di quanto sia necessario per svolgere la loro funzione, sistemi ormai obsoleti, apparecchi ad alta intensità;
- tra le cause dell’inquinamento luminoso rientra anche una pianificazione urbana mancante o scarsa, l’assenza di normative opportune.
Quali sono le conseguenze dell’inquinamento luminoso sull’ambiente?
Anche per quel che riguarda l’impatto dell’inquinamento luminoso occorre considerare diversi piani.
– A livello ecologico, flora e fauna risentono dell’alterazione del ciclo naturale notte-giorno, dal momento che il fenomeno va a interferire con la fotosintesi clorofilliana e le fonti luminose artificiali e intense finiscono per ingannare l’oscuramento naturale.
– Dal punto di vista energetico, l’illuminazione di strade, monumenti, uffici, negozi, centri commerciali, stadi, palazzetti dello sport e quant’altro provoca uno spreco di energia senza alcun senso, quando viene utilizzata una quantità di luce che non è strettamente necessaria.
– Sul fronte della salute personale e collettiva nell’uomo l’eccessiva luce o la sua diffusione in ore notturne destinate al riposo può causare vari disturbi all’organismo dal punto di vista fisico e mentale.
Cosa si può fare per ridurre l’inquinamento luminoso?
Limitare il problema dell’inquinamento luminoso è importante perché implicherebbe, tra gli altri aspetti positivi:
- un minore consumo energetico
- un risparmio economico
- un miglioramento delle condizioni ambientali.
Vanno anche considerati un paio di altri punti.
– La luce artificiale è prodotta per la maggior parte grazie all’uso di combustibili fossili. Ridurre l’inquinamento luminoso, pertanto, comporterebbe anche un calo dell’inquinamento atmosferico, a beneficio della salute umana e della salvaguardia della biodiversità.
– Bisognerebbe illuminare meno e meglio, ricorrendo a soluzioni mirate a basso impatto ambientale, anche per raggiungere uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel piano di azione globale, varato nel 2015, noto come “Agenda 2030”.
Ecco qualche indicazione:
- usare fonti di luce basse, schermate, ben direzionate;
- spegnere le luci negli edifici di notte e se non sono utilizzate, in genere nelle abitazioni un’ora prima di andare a dormire;
- preferire luci LED a bassa temperatura o comunque dispositivi sostenibili di nuova generazione;
- utilizzare paralumi, schermi o altri dispositivi per ridurre la diffusione e la dispersione della luce dalle sorgenti luminose;
- promuovere opere di sensibilizzazione e iniziative di un’illuminazione consapevole.
Per contrastare l’inquinamento luminoso ciascuno può fare la propria parte, sia a livello domestico sia sul fronte aziendale. È fondamentale scegliere bene il fornitore di energia.
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