Pompa di calore geotermica

Introduzione alla pompa di calore geotermica: che cos’è, e a cosa serve?

A qualche centinaio di metri sotto la superficie del terreno è nascosta una vera e propria miniera d’oro, parlando in termini di energie rinnovabili. L’utilizzo della geotermia in Italia è ben noto, da molti anni: la nostra penisola conta infatti numerose aree geotermicamente molto attive, come la fascia costiera e pedemontana toscana e laziale, ma anche alcune aree adriatiche e le zone interne della Sardegna. Celebre è la centrale geotermica “diffusa” di Larderello: questo territorio particolare, caratterizzato dalla presenza di soffioni boraciferi e veri e propri geyser, conta più di 30 centrali geotermiche, e produce energia elettrica sufficiente per un milione di case italiane. Si stima che questa serie di impianti produca circa il 10% dell’energia elettrica geotermica del mondo: una vera eccellenza italiana.

Ma non tutti sanno che è possibile sfruttare il potere del riscaldamento geotermico anche al di fuori di queste aree geologicamente attive, e che è un’opzione disponibile anche per i privati. Infatti, oggi, è possibile installare un impianto geotermico anche per la climatizzazione domestica ordinaria, sfruttando la cosiddetta “geotermia a bassa entalpia“. Si tratta, in buona sostanza, di un sistema capace di estrarre il calore sotterraneo, di accumularlo e di utilizzarlo per il riscaldamento domestico. Il processo, essendo basato su pompa di calore, è reversibile: questo significa che un impianto geotermico domestico è in grado non solo di riscaldare la casa, ma anche di raffreddarla d’estate. Uno degli aspetti più interessanti di questa tecnologia, relativamente recente, è l’applicabilità: la cosiddetta “sonda geotermica” (ossia l’elemento che raccoglie il calore sotterraneo) non deve necessariamente essere installato a grandi profondità. Non stupisce dunque sapere che questa particolare soluzione, che permette di liberarsi dalla necessità di utilizzare il metano per il riscaldamento domestico, sia sempre più utilizzata anche nell’edilizia residenziale di tutta Italia.

Impianto geotermico come funziona

Per convertire l’energia geotermica in modo che sia sfruttabile come fonte di calore o di raffreddamento in casa, servono 2 elementi fondamentali. Innanzitutto, un dispositivo che sia capace di assorbire (o cedere) il calore del terreno: si tratta della sonda geotermica, un tubo realizzato in materiali speciali che può essere installato sia in verticale, in profondità nel terreno (fino a 150 metri per gli impianti domestici) che posizionato orizzontalmente con una struttura a griglia che garantisce la maggior superficie di scambio possibile, a profondità che si aggirano attorno ai 2 metri. All’interno di questo tubo scorre un liquido antigelo ad alta capacità di accumulo di calore, di norma una soluzione salina. Questa soluzione non viene dispersa nell’ambiente, poiché è un sistema chiuso: il liquido cederà calore alla pompa, e tornerà in profondità. Se l’abitazione sorge su una falda acquifera, e ottiene l’autorizzazione ad utilizzare tali acque, potrà essere realizzato un impianto domestico di tipo aperto: in questi casi il liquido termoconvettore è l’acqua di falda che, una volta terminato il ciclo, verrà riportata alla fonte.

Il liquido riscaldato, o in casi rari l’acqua di falda, verrà quindi veicolato alla pompa di calore vera e propria. Si tratta di un dispositivo che funziona un po’ come un frigorifero: lo scambio termico provoca l’evaporazione di un gas che, compresso, incrementa la temperatura dell’acqua presente all’interno dei caloriferi. In estate, il processo è inverso: il gas evaporato viene utilizzato per raffreddare l’aria e i caloriferi, mentre il calore di risulta verrà riportato e disperso nel terreno. Per comprendere meglio il concetto basta mettere una mano dietro il frigo di casa: l’interno è freddo mentre la parte esterna, sul retro, emette calore. La pompa geotermica ha un funzionamento simile, ma può funzionare in entrambe le direzioni: provvede calore recuperandolo dal terreno, mentre può provvedere al raffreddamento cedendo il calore in eccesso al terreno.

Il funzionamento dell’impianto geotermico domestico ha bisogno di energia elettrica, sia per la circolazione dei liquidi (tramite pompe) che per la compressione del gas. Ma, dato che l’energia termica è reperita dal terreno – ricordiamo che la temperatura sottoterra è stabile, e normalmente compresa tra i 12 e i 15 gradi per tutto l’anno – si tratta di un sistema ad alta efficienza. Indicativamente, un 1 kWh di energia elettrica spesa genera calore equivalente per 5-6 kWh, anche se queste rese dipendono sia dal luogo di installazione dell’impianto che dalla tipologia dello stesso.

I vantaggi della pompa geotermica

Come è semplice intuire, per un impianto geotermico il costo viene rapidamente ripagato dal risparmio nella bolletta del gas. Si tratta di un sistema di climatizzazione domestica che è decisamente amico del portafoglio, ma anche dell’ambiente: si tratta di utilizzare una fonte energetica davvero green e rinnovabile, con minime emissioni di CO2.

Quando è possibile installare una pompa di calore geotermica?

Grazie alle attuali tecnologie, come le sonde orizzontali, l’installazione di un impianto geotermico è praticabile praticamente ovunque. Esistono, comunque, alcune eccezioni: ad esempio, per l’installazione di un impianto aperto (con pescaggio in falda acquifera) è necessario ottenere delle specifiche autorizzazioni, non sempre concesse.

Costi e incentivi

Il costo di installazione di un impianto di riscaldamento geotermico si aggira attorno ai 22/25 mila euro per i modelli più efficienti con sonda verticale, qualche migliaio di euro in meno per i modelli con sonda orizzontale. Oltre al notevole risparmio in bolletta, chi opta per la geotermia in Italia può usufruire dell’incentivo Conto Termico, che prevede un rimborso fino al 65% del prezzo dei lavori. Per maggiori informazioni su quest’ottima opportunità suggeriamo di rivolgersi al proprio geometra o architetto di fiducia. Inoltre, è importante considerare che questo tipo di impianto richiede una manutenzione praticamente nulla. Il solo risparmio in bolletta ripagherà, entro pochi anni, il prezzo dei lavori.

Ancora più risparmio, scegliendo il gestore più conveniente

I sistemi di geotermia a bassa entalpia domestici richiedono l’utilizzo di energia elettrica per poter funzionare. Perciò è importante anche scegliere oculatamente il proprio gestore! Wekiwi, ad esempio, è perfetto per chi ha a cuore l’ambiente, e desidera gestire in autonomia i propri consumi: infatti, offre la possibilità di monitorare i propri consumi in qualsiasi momento, grazie a un’app dedicata, e grazie al sistema di carica mensile, la bolletta della luce sarà sempre cristallina.

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