Un comune dispositivo elettrico casalingo è la piastra per capelli, utilizzata per rendere più liscia la chioma o creare onde o ricci. Queste piastre sono dotate di piastre riscaldanti, realizzate in diverso materiale (in ceramica o tormalina, per esempio) o con una funzione a vapore, specialmente nei modelli più recenti. Vengono passate attraverso i capelli per applicare calore e ottenere il risultato desiderato. Strumenti come questi, oggi disponibili in una grande varietà , richiedono una discreta quantità di energia elettrica per riscaldarsi alle temperature necessarie affinché siano pronti all’uso. Questo significa che il loro utilizzo può aumentare i consumi energetici in casa. In generale, nel caso della piastra per capelli, così come per gli altri piccoli elettrodomestici per igiene personale e personal care, è importante essere consapevoli dei consumi energetici dei dispositivi che utilizziamo e cercare di adottare pratiche che riducano l’impatto ambientale.Â
Quanto consuma un’ora di piastra?
Tra i fattori che influiscono sul consumo energetico della piastra per capelli c’è la potenza del dispositivo, espressa in watt (W). Più alta è la potenza, maggiore sarà il consumo. Le piastre più potenti possono riscaldarsi più rapidamente, ma consumano anche più energia. Anche la durata, però, incide. L’uso prolungato della piastra capelli comporterà un consumo maggiore. Per quantificarlo bisogna moltiplicare la potenza della piastra (di solito compresa tra 100 watt e 200 watt) per il tempo di utilizzo in ore. Ad esempio, se si utilizza un dispositivo di media potenza, pari a 0,15 kW, e lo si usa per un’ora, il consumo energetico sarà di 0,15 kWh.
Quanto consuma una piastra per capelli ghd?
Il calcolo sopra riportato vale anche nel caso di una piastra capelli GHD, uno dei marchi più rinomati e ritenuti affidabili per dispositivi di questo tipo e in generale per strumenti e accessori di hair styling. Come precedentemente riportato, per calcolare quanto può consumare una piastra per capelli GHD occorre considerare la potenza del modello utilizzato e la durata del suo uso. Per esempio, orientativamente, tieni conto che utilizzare un forno elettrico a 180°C per 15-30 minuti può consumare una quantità di energia simile a un’ora di utilizzo di una piastra per lisciare i capelli o creare onde. Gli stessi consumi – a seconda delle potenze dei dispositivi – potrebbero avvenire anche con un’ora di forno a microonde, un’ora di tostapane e sessanta minuti di bollitore elettrico.Â
Quanto costa mezz’ora di piastra?
L’utilizzo di un phon per 15-30 minuti può consumare un quantitativo di energia simile a quello di 1 ora di utilizzo di una piastra per i capelli, a seconda delle potenze dei due dispositivi in questione.Â
Per calcolare il costo di un’ora di utilizzo di un asciugacapelli, supponendo che il phon abbia una potenza di 1.500 watt (1,5 kW), il costo per la tariffa monoraria – fissato dall’autorità Arera aÂ
0,15791 €/kWh ai primi di novembre 2023 – sarebbe di quasi 24 centesimi di euro. Se si fa riferimento, invece, alla tariffa bioraria di fascia F1 il costo sarebbe di poco più di 24 centesimi. Se invece si considera mezz’ora di piastra capelli, questa verrebbe a costare 1,18 centesimi circa per la tariffa monoraria e 1, 22 centesimi per la fascia F1 della tariffa bioraria.Â
Ridurre il tempo di utilizzo, scegliere dispositivi più efficienti dal punto di vista energetico e spegnere correttamente la piastra per capelli dopo l’uso sono alcune delle pratiche consigliate per ridurre il consumo di energia.
Oltre a comprendere meglio il consumo elettrico di un simile dispositivo o di altri elettrodomestici per igiene e cura personale, è importante affidarsi al giusto operatore di energia elettrica e gas.Â
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