Sono in tanti coloro che vogliono sapere di più di un tema poco conosciuto, ma piuttosto comune nella gestione domestica, condominiale o di impresa o esercizio commerciale. Quello, cioè, della sospensione fornitura gas. Va subito premesso che la situazione a cui si fa riferimento, per cui non si può più usufruire, almeno temporaneamente, come vedremo meglio nei prossimi paragrafi, della risorsa del gas naturale non può avere luogo senza che ci sia stato prima un preavviso. La normativa vigente lo dice chiaramente, infatti: la sospensione fornitura gas, comunicata per tempo, deve seguire un percorso ben strutturato e scandito da determinati passaggi affinché sia lecita. Ci sono però delle eccezioni, come si scoprirà a breve.
Cosa significa sospensione della fornitura?
Quando si parla di sospensione fornitura gas si fa riferimento all’interruzione dell’erogazione di gas naturale per un determinato utente oppure per un’area specifica. L’intervento può essere causato da alcune ragioni. Tecnicamente l’operazione necessaria di sospensione della fornitura del gas implica che venga chiuso il relativo contatore, anche con l’apposizione di sigilli o con la rimozione dello stesso apparecchio. Però le cause dipendono dalle circostanze. A volte accade per un’emergenza o per necessità di manutenzione e in questi casi si tratta di un’interruzione temporanea, senza conseguenze per il contatore e per l’utenza che resta attiva e riprende appena possibile. A volte è il cliente a richiedere la disattivazione del servizio, magari perché deve trasferirsi o per altre esigenze. La sospensione del gas può avvenire per morosità, perché l’utente non ha pagato le bollette nonostante i solleciti e gli avvisi. La procedura può essere compiuta senza che ci sia il dovuto preavviso se è stato accertato un furto di gas, se gli impianti sono usati in modo non consono né conforme al contratto, se il contatore è stato manomesso o se sono stati rotti i sigilli del dispositivo e in nome della sicurezza pubblica.
Come sospendere temporaneamente le utenze?
Nel caso in cui si sia un utente-cliente e si voglia procedere con la sospensione della fornitura per il gas, ci sono dei passaggi da tenere presenti. Intanto bisogna necessariamente fare riferimento al proprio fornitore di servizi, contattandolo telefonicamente o via email o nelle modalità indicate sul sito ufficiale o tramite call center. Occorre innanzitutto capire le informazioni necessarie per interrompere temporaneamente il gas e i documenti che servono ai fini della sospensione fornitura gas. Verifica i requisiti: Assicurati di comprendere i requisiti e le politiche dei fornitori di servizi. Quando si invia la richiesta, ovviamente, è opportuno controllare di seguire le istruzioni fornite dagli operatori del fornitore o da note ufficiali. In seguito va verificato che l’azienda abbia ricevuto la propria richiesta, avendo cura di tenerne una copia da parte per ogni evenienza.
Quanto costa sospendere la fornitura del gas?
In precedenza, nel mercato tutelato, in base alle condizioni fissate dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), i costi per la sospensione della fornitura del gas comprendevano:
- un contributo fisso di 25,10 euro, ridotto del 50% nel caso in cui sia stato installato un contatore telegestito;
- un contributo per oneri amministrativi di 23 euro per ridurre la potenza o sospendere la fornitura;
- un contributo fisso, per oneri amministrativi, di 23 euro per ripristinare la potenza o per riattivare la fornitura.
Se la richiesta di sospendere la fornitura per il gas è preceduta dalla riduzione di potenza, il contributo fisso deve essere richiesto solamente una volta.
Nel mercato libero i clienti devono pagare:
- un contributo fisso, per oneri amministrativi, di 25,10 euro, ridotto del 50% quando è installato un contatore telegestito;
- un addebito eventuale dei costi per la prestazione commerciale (in base a quanto è stabilito dal contratto in essere).
Quando possono sospenderti la fornitura del gas?
Come anticipato, ci sono poi dei casi in cui può avvenire la sospensione della fornitura del gas da parte del fornitore, con tutta una serie di disagi per gli utenti, dai tempi ai costi per far riattivare il servizio. I motivi per cui può accadere l’interruzione della fornitura sono sostanzialmente i seguenti:
- mancati pagamenti reiterati, malgrado le comunicazioni inerenti ricevute (ricorda che la prescrizione delle bollette si può chiedere se le fatture riguardano consumi che risalgono ad almeno due anni prima);
- problemi tecnici, guasti, malfunzionamenti di contatore e infrastruttura;
- il precedente inquilino/proprietario dell’abitazione aveva disdetto il contratto.
Per quanto riguarda i mancati pagamenti, il gas non può essere sospeso se non è stata mandata la comunicazione di preavviso dell’interruzione del servizio, se si dimostra che il pagamento è stato effettivamente e correttamente saldato, se il fornitore non ha risposto alla comunicazione di un malfunzionamento del contatore o della rete del gas. E queste ipotesi sono solo alcune delle possibili eccezioni. Dovrebbe sempre essere fatta una valutazione differente caso per caso.
È importante sapere cosa significhi e cosa comporti la sospensione della fornitura del gas, in che casi può avvenire e, se l’esigenza parte dal cliente, come richiederla. Prima di tutto, però, occorre scegliere al meglio l’operatore di servizi energetici.
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