Energie rinnovabili in Europa

Le energie rinnovabili: quali sono e come funzionano

Pulite, diffuse, sostenibili, le energie rinnovabili sono quelle già presenti in natura, e non si esauriscono mai. L’energia solare è quella più conosciuta: non solo produce calore ma viene trasformata in elettricità mediante il sistema fotovoltaico. L’energia eolica, impiegata fin dai tempi antichi nella navigazione marittima, oggi produce sia energia meccanica, si pensi ai mulini a vento, sia energia elettrica. L’energia geotermica, alimentata dal calore proveniente dal sottosuolo, oltre a produrre una grande quantità di energia elettrica, anche nelle ore notturne, è un’ottima fonte di calore e acqua calda. In costante crescita la produzione dell’energia dalle biomasse, derivante dalla trasformazione di sostanze organiche naturali, come oli vegetali, legno, scarti agroalimentari.

La fonte rinnovabile più utilizzata al mondo è l’energia idroelettrica con il 18% dell’energia elettrica mondiale. Con apposite turbine si sfrutta l’energia accumulata dalla caduta dell’acqua, dalle alte quote a valle, per ricavare energia elettrica. Ancora in fase di sviluppo, ma tra le più potenti, l’energia marina sembra destinata a diventare l’energia del futuro. L’energia si ricava dal movimento delle onde, delle maree e delle correnti del mare.

Uno sguardo alla direttiva europea sulla promozione delle fonti di energia rinnovabile

L’Europa rinnova il suo impegno in tema di politica energetica con un obiettivo chiaro: promuovere le fonti di energia rinnovabile. Con questo intento nasce la direttiva 2009/28/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 in cui vengono assorbite, con le dovute modifiche, le precedenti Direttive in materia per aprire la strada a un innovativo panorama delle rinnovabili per i decenni a venire. La direttiva ha proposto che la quota di rinnovabili consumate in Europa entro il 2030 dovrà raggiungere almeno il 27%, chiedendo a ciascun Stato di raggiungere obiettivi nazionali più competitivi. Nel 2018 la Direttiva viene aggiornata per fissare come obiettivo vincolante la quota del 32%, salvo poi apportare nuove modifiche al rialzo entro il 2023.

Lo sviluppo dell’energia rinnovabile in Italia: a che punto siamo?

L’Italia deve centrare un traguardo importante entro il 2030, installare 40 GW di nuovi impianti a fonti rinnovabili, e per farlo deve rafforzare le tendenze già positive di questi ultimi anni. Nel 2017 i dati delle rinnovabili sono incoraggianti perché raggiungono il 17,5% del consumo lordo dell’energia consumata rispetto al 17% del 2015. Percentuali raddoppiate rispetto al 2004, quando si copriva l’8,5% del consumo totale di energia.

A fine 2018 la potenza installata da fonti rinnovabili è andata oltre i 54 GW rilevando una crescita del 28% rispetto al 2017. Nel 2018 le rinnovabili aumentano fino al 18,1% del consumo lordo, circa +0,6% rispetto al 2107. Sul podio c’è la fonte idraulica con il 43% delle rinnovabili generate e con impianti che hanno prodotto il 36% di energia in più rispetto al 2017. Sempre nel 2018 sono aumentate le bioenergie, in particolare quelle impiegate per il riscaldamento domestico. Il contributo maggiore delle energie rinnovabili in Italia viene dalla ragione Lombardia, seguita da Veneto, Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna.

L’andamento delle fonti rinnovabili in Europa: ecco i Paesi più virtuosi

L’Italia si assesta al 3° posto tra i paesi europei più virtuosi nella produzione delle rinnovabili, circa l’11% di tutta l’energia da fonte rinnovabile consumata in Europa. Secondo le statistiche del 2016 11 su 28 sono i Paesi che hanno superato gli obiettivi fissati per l’anno 2020, tra questi l’Italia che ha raggiunto l’obiettivo prefissato sulle rinnovabili.

A correre più veloce di tutti i Paesi europei è la Svezia, che copre circa il 55% di energia proveniente da fonti rinnovabili sui consumi totali. Seguono Finlandia, Lettonia, Austria, Danimarca, che stanno investendo molto sul fronte delle rinnovabili e riescono a tenere il passo con circa il 30-40% di utilizzo di rinnovabile sul consumo totale. L’Austria è in prima fila per la produzione di energia elettrica rinnovabile con una quota del 70%, alimentata soprattutto dall’energia idraulica. La Danimarca è il fiore all’occhiello dell’eolico con una produzione del 140% del suo fabbisogno in un solo giorno. La Finlandia è tra i paesi più ecosostenibili d’Europa e ha dichiarato di voler eliminare del tutto, entro il 2030, l’uso di carbone, petrolio e combustibili fossili.

I Paesi meno virtuosi

Se tutti i Paesi seguissero l’esempio della Svezia non si dovrebbe più fare i conti con il surriscaldamento globale. Purtroppo, alcuni Paesi faticano ad adeguarsi al rinnovamento e a raggiungere i target nazionali richiesti. I fanalini di coda sono: Francia, Irlanda, Regno Unito, Lussemburgo e soprattutto i Paesi Bassi che, nonostante l’obiettivo basso (14%), hanno raggiunto nel 2016 solo il 6% delle rinnovabili. Sono ancora lontani dall’obiettivo prestabilito per il 2020 anche Belgio, Slovenia, Cipro, Malta e Polonia.

Fotovoltaico: i vantaggi e come usufruirne al meglio

L’impianto fotovoltaico, sfruttando l’energia solare per convertirla in energia pulita, è senza dubbio uno dei migliori sistemi per ridurre le spese energetiche a casa e in azienda. Ma questo non è l’unico vantaggio, passare al fotovoltaico significa anche aumentare l’efficienza energetica e il valore del proprio immobile. Se si decide di installare il fotovoltaico e si desidera che diventi un risparmio effettivo è necessario affidarsi a un gestore trasparente come ad esempio wekiwi, che grazie alla soluzione Wekiwi Solar e un team specializzato è in grado di proporre delle offerte personalizzate.

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