Riscaldamento: centralizzato, autonomo o teleriscaldamento

Con l’inverno alle porte, per gli italiani il momento di pensare all’accensione del proprio impianto di riscaldamento è arrivato. Ogni anno, durante i mesi più freddi, la bolletta del riscaldamento slitta ai primi posti tra le voci più sostanziose delle spese domestiche, a tal punto da destare preoccupazione e indurre a un’importante riflessione: c’è un modo per risparmiare sulla bolletta del riscaldamento invernale? Quali sono le strategie di riscaldamento più efficienti e cosa posso fare per ottimizzare il sistema di riscaldamento della mia abitazione?

Impianto di riscaldamento centralizzato: cos’è e come funziona

Conoscere il tipo di impianto di cui si dispone è il primo passo per reimpostare le proprie abitudini e iniziare a risparmiare sulla bolletta del gas metano. Nella maggior parte dei casi, appartamenti disposti in palazzine e condomini dispongono di sistemi di riscaldamento centralizzati. Avrai sentito più volte questo termine, ma in cosa consiste davvero un impianto di questo tipo?

In un impianto centralizzato il generatore di calore è una caldaia di grosse dimensioni, nella quale brucia un’alta quantità di metano che produce il calore necessario per servire tutti gli appartamenti a essa collegati. Il calore raggiunge istantaneamente ogni unità abitativa grazie a un sistema di tubazioni disposte a rete nelle mura dell’edificio. Poiché una sola caldaia deve accontentare tutti gli abitanti che vi sono allacciati, gli orari e le modalità di accensione sono decisi di comune accordo, normalmente tramite riunioni o assemblee condominiali – Ben diverso è il discorso per il periodo di accensione, che invece segue regole precise stabilite a livello nazionale.

I costi del riscaldamento centralizzato

Una caldaia di grosse dimensioni ha sempre un’efficienza termica maggiore rispetto ai piccoli generatori che possono essere installati privatamente in un’abitazione o in un locale commerciale. Per questo, a parità di gas metano bruciato, una caldaia condominiale centralizzata produce più calore. In questo senso il sistema centralizzato conviene e permette di risparmiare sulla bolletta del riscaldamento: tuttavia, il rovescio della medaglia consiste nell’impossibilità di decidere autonomamente quando e come accendere o spegnere i termosifoni.[vc_column_text]

Riscaldamento autonomo: in cosa consiste e quali sono i vantaggi?

Alcune case o appartamenti hanno la possibilità di gestire in totale autonomia il proprio sistema di riscaldamento poiché possiedono un generatore privato che provvede a produrre l’energia e il calore necessari per scaldare l’intera abitazione. Il primo, evidente, vantaggio di questa condizione è la possibilità di compiere scelte completamente indipendenti e basate unicamente sulle esigenze del proprio nucleo familiare, a partire dal tipo di caldaia che si desidera installare. Con una rete di riscaldamento autonomo si può optare infatti per una caldaia a metano, a GPL ma anche per una stufa a legna o pellet: è importante non prendere alla leggera la scelta del generatore di calore poiché ogni tipologia possiede rese e caratteristiche diverse, che andranno poi a influire in modo sostanziale sui costi mensili o annui del riscaldamento domestico.

I costi di un impianto autonomo

Una famiglia di medie dimensioni consuma circa 1000 metri cubi di gas metano all’anno solo per il riscaldamento tramite termosifoni. Questa cifra, tuttavia, oscilla significativamente a seconda del numero di componenti del nucleo famigliare e della regione italiana di residenza. Nelle zone più fredde, infatti, un sistema autonomo consente di prolungare l’accensione della caldaia per un numero maggiore di ore al giorno: questo è certamente un vantaggio se si pensa alla possibilità di riscaldare casa in modo efficace ma a lungo termine può anche incidere pesantemente sul bilancio energetico e le spese mensili.

Passare da un impianto centralizzato a un sistema autonomo: è possibile?

Da qualche anno, per chi vive in condominio o condivide una caldaia associata a un sistema centralizzato, esiste la possibilità di chiudere l’allaccio alla rete comune e passare a un impianto privato completamente autonomo. Il distacco dal riscaldamento centralizzato implica la necessità di acquistare una nuova caldaia e, se richiesto, di progettare un nuovo impianto che sia in grado di raggiungere ogni ambiente del proprio appartamento. Va chiarito che il passaggio da un impianto centralizzato a uno autonomo non è un processo che può svolgersi da un giorno all’altro: in questi casi si deve procedere con una richiesta ufficiale che sarà sottoposta all’esame dell’amministratore condominiale o di chi si occupa della gestione energetica del palazzo.

Si decide di approvare la richiesta chiusura dell’allaccio centralizzato solo se questo processo non comporta un aumento troppo gravoso delle spese di gestione della caldaia per gli altri condomini. Inoltre, nella maggior parte dei casi, chi passa a un impianto autonomo sarà comunque tenuto a pagare per sempre le spese di manutenzione ordinaria della caldaia centralizzata nonché le spese di intervento nel caso di necessità speciali dell’impianto (variazioni strutturali, riparazione danni).

Il teleriscaldamento: un’alternativa concreta

Il teleriscaldamento è quel sistema che consente di ricevere calore e acqua calda direttamente tramite speciali tubature che non risultano essere collegate ad alcuna caldaia interna al condominio o al palazzo. Il concetto del teleriscaldamento si basa proprio sulla produzione di calore in un punto lontano dall’abitazione e sul suo trasporto tramite un efficiente sistema di tubature.

Le fonti energetiche alla base del teleriscaldamento possono essere molteplici e possono consistere in fonti di energia rinnovabile o non rinnovabile. Molto comuni sono i sistemi di riscaldamento alimentati a energia geotermica, tipici delle zone dove l’attività del sottosuolo è particolarmente presente o quelli a energia solare. I vantaggi del teleriscaldamento consistono soprattutto nell’assenza di un generatore (privato o condominiale) che comporta dunque l’azzeramento dei costi di acquisto, gestione e manutenzione.

Come risparmiare sul riscaldamento? Consigli e strategie da seguire

Viste le numerose opzioni a disposizione, oggi è possibile pensare a quali siano le reali esigenze energetiche del proprio nucleo famigliare e progettare una strategia di riscaldamento ad hoc che punti a massimizzare la resa del proprio impianto domestico minimizzandone gli sprechi. Sia su impianti centralizzati che autonomi l’utilizzo di dispositivi come contabilizzatori di calore e valvole termostatiche può aiutare a ridurre sensibilmente i consumi, riducendo i costi in bolletta anche del 15-20%. Grazie all’introduzione del libero mercato per il commercio di luce e gas, inoltre, da qualche anno non è più d’obbligo seguire le tariffe imposte dal servizio di maggior tutela, bensì ogni cittadino italiano può orientarsi sull’acquisto di energia tramite operatori che offrono piani tariffari molto vantaggiosi.

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