Lampade di emergenza

Lampade di emergenza: cosa sono, a cosa servono, e perché installarle?

Le lampade di emergenza sono indispensabili nei luoghi di lavoro, e in alcuni edifici frequentati dal pubblico, come ad esempio i centri commerciali e gli ospedali. Si tratta, molto semplicemente, di luci che si attivano automaticamente in caso di blackout. Queste luci sono utili per segnalare le uscite più vicine, o per evidenziare la presenza di ostacoli che, al buio, potrebbero risultare particolarmente pericolosi. La legge italiana stabilisce l’obbligo di installazione di luci di emergenza in alcuni ambienti potenzialmente pericolosi in caso di blackout improvviso. È il caso dei già citati centri commerciali, ma anche degli impianti industriali di qualsiasi dimensione, scuole, e più in generale di qualsiasi esercizio aperto al pubblico. Ma l’illuminazione di emergenza può essere molto utile anche in casa, soprattutto nelle abitazioni multilivello.

Come funzionano le lampade di emergenza?

Quasi tutte le lampade di emergenza hanno un funzionamento molto simile. In sostanza, la luce è sempre collegata alla rete elettrica principale, ma l’energia elettrica viene assorbita per ricaricare e mantenere sempre a un buon livello di carica una batteria interna. Quando il salvavita scatta, o viene a mancare l’energia elettrica per un guasto generalizzato, la lampada si accenderà. L’assenza di energia elettrica funziona, in poche parole, proprio come uno switch! Alcune tipologie di luci di emergenza sono invece off-grid: ossia, non sono collegate direttamente alla rete elettrica. Naturalmente, per poter funzionare, queste lampade devono avere una batteria capiente, e in molti casi devono essere azionate a mano.

Quanti tipi di luci di emergenza esistono, e quali sono?

Le luci di emergenza on grid – ossia collegate direttamente all’impianto elettrico – sono essenzialmente 3: luci da parete, da incasso e da presa. Le luci off-grid attualmente proposte sul mercato sono unicamente le lampade portatili. Un esempio di lampada di emergenza a parete è la classica scritta luminosa “exit” o “uscita” presente in molti locali pubblici. Modelli simili sono disponibili anche come lampada di emergenza da incasso: il modello più adatto andrà scelto in base alle specificità architettoniche del sito d’installazione. In alcuni grandi impianti pubblici, come gli ospedali e cantieri, vengono montate anche lampade di emergenza da incasso di piccole dimensioni, a segnalare il percorso suggerito per raggiungere l’uscita, o il punto di raccolta, più vicino.

Anche nell’ambiente domestico possono essere adottate soluzioni simili, prendendo spunto dal mondo della sicurezza sul lavoro. Ad esempio, un passaggio obbligato su gradini un po’ infidi potrebbe rivelarsi potenzialmente problematico al buio completo: perciò, sarà possibile installare luci di emergenza da casa, ad incasso, che si attiveranno unicamente in mancanza di energia elettrica. In questi casi, è possibile optare anche per una semplice lampada di emergenza da presa: il funzionamento e la resa sono identici.

Infine, i modelli portatili. Sarebbe sempre bene avere sottomano una lampada di emergenza portatile, in un luogo facilmente reperibile della casa, o del luogo di lavoro. Non essendo collegate all’impianto elettrico, però, queste luci dovranno essere azionate a mano in caso di necessita; inoltre, è indispensabile ricordarsi di effettuare un controllo delle batterie periodico. Oggi, le lampade di emergenza a led sono le più diffuse sul mercato. Il motivo è molto semplice: queste lampade hanno una resa luminosa eccellente, e consumano davvero pochissima energia elettrica. Inoltre, sono estremamente resistenti agli urti e, più in generale, ai danni accidentali.

Quali sono le differenze tra luci di sicurezza e di emergenza?

È molto semplice: le luci di sicurezza devono rimanere sempre accese, per segnalare carichi pendenti, lavori stradali, e più in generale tutti quegli ostacoli poco visibili e potenzialmente molto dannosi. Le luci di emergenza, invece, intervengono solo nel caso in cui l’illuminazione tradizionale venga a mancare, e sono utili per aiutare le persone a trovare l’uscita più vicina, ma anche per radunarsi ed evitare ostacoli non visibili al buio.

Obbligo delle luci di emergenza

In alcuni impianti commerciali, produttivi, e più in generale in tutte le strutture aperte al pubblico, le luci di emergenza sono obbligatorie. Gli obblighi per queste categorie sono stabiliti da specifiche normative, sia europee che italiane, relative alla sicurezza sul lavoro e alla gestione dei luoghi pubblici. Oltre all’obbligo di segnalare l’uscita più vicina, è indispensabile installare anche un impianto di illuminazione che segnali sia gli allarmi che i dispositivi antincendio disponibili nell’ambiente. La normativa sancisce con precisione anche i lux minimi che devono essere emessi dalle lampade di questo tipo, e le loro dimensioni e le colorazioni. Per quel che riguarda gli ambienti privati, non sussiste alcun obbligo: sta al proprietario decidere se installare delle luci di emergenza in casa o meno.

Perché installare un sistema di illuminazione di emergenza anche a casa?

Basta immaginarlo: il contatore della luce salta perché ci sono troppe utenze connesse tutte insieme, o perché c’è stato un guasto sulla rete elettrica generale e ci si ritrova nel buio più completo, impossibilitati a fare qualsiasi cosa. Una piccola lampada di emergenza a led da installare direttamente su una presa elettrica può davvero fare la differenza, fornendo quel minimo di illuminazione indispensabile per muoversi, e raggiungere il contatore. Se la casa ha scale interne, o passaggi particolarmente stretti o pericolosi per qualsiasi motivo, questo sistema di illuminazione è semplicemente indispensabile. Il lato positivo è che, per quel che riguarda gli ambienti domestici, installare un semplice sistema di luci d’emergenza non è poi così difficile: i modelli con presa elettrica possono essere installati anche in autonomia, mentre le luci da incasso e da parete richiederanno, probabilmente, qualche ora di lavoro da parte di un elettricista.

Se il tuo contatore della luce ultimamente salta spesso, e non hai notizie di particolari guasti sulla rete elettrica della tua zona, probabilmente stai consumando troppa energia. Tutti i contratti hanno una potenza in Kw/h massima erogabile: una volta sforato questo parametro, il salvavita scatta e la luce in casa viene interrotta. Ma c’è una soluzione: se la famiglia si è allargata, o se semplicemente stai consumando più energia elettrica del solito perché hai dei nuovi elettrodomestici, potrai richiedere un aumento di potenza del contatore. Le offerte luce e gas di wekiwi possono aiutarti a risparmiare, anche se vuoi richiedere un aumento della potenza erogata. In più, puoi scegliere l’offerta a prezzo fisso o variabile per privati o aziende, gestire le tue forniture con la carica mensile, monitorare i tuoi consumi con l’app wekiwi e infine con wekiwi solar puoi installare un impianto fotovoltaico per avere un ulteriore risparmio sulle tue utenze domestiche.

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